La scuola italiana: meno polvere, più pixel
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L'istruzione deve riaggiornare la propria organizzazione per cogliere le opportunità offerte dal digitale. La strada è lunga e in salita.
Didattica a Distanza, disabilità, università, Brexit, Bring your own device, esclusione.
La scuola a distanza. La scuola e la pandemia. Insegnare via zoom, tornare a scuola o non tornarci. Le molteplici sfide della scuola si giocano sul fattore umano, sui fondi stipulati dagli stati, ma anche sul piano tecnologico. La rassegna di questa settimana si concentra su queste sfide.
Italia
Perché la scuola deve fare stare assieme. Una lettura critica delle ultime vicende della scuola italiana. Di Vincenzo Viola, su L'indice dei libri del mese. "Proprio da qui, dall’inclusività, la scuola deve ripartire, cioè da come si affronta il nodo delle conseguenze sociali della mancanza di scuola".
"Disabilità e scuola, il buco nero della didattica a distanza". Roberto Pietrobon, per il manifesto, riporta dati ed analisi sulle barriere su cui si scontrano alunni con diversi gradi di disabilità.
Flaminia Camilletti, su L'intellettuale dissidente, elenca le maggiori carenze della sistema scolastico. "Le criticità della scuola da patologiche sono diventate fisiologiche e, in una vera riforma che si rende sempre più urgente".
Sulla stessa rivista, l'articolo di Davide Romagnoli, "Alla ricerca dell'istruzione perduta", che si concentra soprattutto sulla tecnologia e offre una dettagliata panoramica sugli sviluppi in direzione del digitale. "La scuola, se ha dunque a che fare con studenti nati digitali – poiché fra pochi anni si potrà quasi assolutamente parlare di veri e propri nativi digitali a pieno titolo, senza particolari discussioni terminologiche, che resteranno comunque importanti per altro – deve naturalmente e certamente – questo sì – tenersi al passo con la sua utenza, così come con una classe insegnanti che sempre più difficilmente potrà permettersi di restare analogica."
Le riflessioni sul destino dell'università, di Silvia Grasso, su Minima&Moralia. "Se è vero che per la scuola,la quale pure deve fronteggiare problematiche eterogenee ereditate da una situazione gravissima che – governo dopo governo – ha condannato il mondo della scuola ad un girone dell’inferno eterno, si prevede un necessario ritorno fisico alle lezioni seppur con tutte le precauzioni del caso (si spera) garantite, è anche vero che per quanto riguarda l’Università sembra, al contrario, prospettarsi una conversione totalmente virtuale e digitalizzata per il prossimo futuro, in cui il distanziamento sociale e il potenziamento tecnologico diventano, da risorse da sfruttare, soluzioni definitive."
Estero
Insegniamo l'ecologia a scuola. È il messaggio lanciato da George Monbiot e ripreso su Internazionale.
"È un fallimento collettivo, una grave lacuna nella nostra pedagogia, pensata per un mondo che non è più quello in cui viviamo. Il modo in cui le cose ci vengono insegnate non ci mette sulla strada giusta per capire chi siamo e dove ci troviamo."
Su The Point delle riflessioni sull'educazione familiare (home schooling), pratica che nei paesi anglosassoni è molto più diffusa che altrove, le cui opportunità sono state rilanciate nei tempi recenti. (in inglese)
Un articolo sulle conseguenze della pandemia e della Brexit sull’università britannica. Su Linkiesta.
Come una high-school californiana ha festeggiato i diplomi durante la pandemia, su New York Times. (in inglese)
La World Bank ha stimato che 1.6 miliardi di bambini sono stati tagliati fuori dalla scuola durante la pandemia. Di questi, una buona parte sono bambine. L'articolo su The Guardian.